STANOTTE
Sono qui nel mio letto. Guardo la luna alta e, sotto, le sagome degli alberi stagliarsi contro il cielo scuro. Sottofondo, dal grande parco, la voce delle cicale arriva, nonostante il rumore di giovani voci adulte sulle panchine dell’angolo riservato ai bimbi. Disturba gli occhi, che però osservano oltre, la cordicella della zanzariera che penzolante dondola appena sospinta dalla lieve brezza notturna. Mi culla il leggero toccarsi di lune e soli nello scacciapensieri appeso al lampadario.
Tornano così le immagini i suoni e i sapori di oggi. La gran pace nel bosco e sopra a tutto il falco lassù.... ero così piccola in quel momento, così piccola e fragile, se pur nascosta sotto le fronde, come preda facile per lui che, regale e maestoso, girava in tondo.
Ecco, finalmente ascolto tutta intera nel silenzio la voce della natura intorno alla casa. Si è fermata la brezza e le voci han taciuto.
Guardo la luna lassù, e se tolgo gli occhiali diventa più grande e si avvicina. E' un mezzo disco. Pare, se ti fermi ad osservarla, si sporga da dietro una tenda, e, facendo capolino col suo viso paffuto e pacioso, sorrida appena augurandomi la buona notte. Pare sia lì per me......... pare mi guardi e si schermisca ritrosa a mostrarsi bianca e lucente ad illuminare la notte.
Dolcemente il sonno sta arrivando. Il frinire delle cicale ha ripreso a riempire l’aria in sottofondo, così come il dolce tintinnio dello scacciapensieri e le voci si son fatte riudire leggere basse e quasi lontane.
E' ora di chiudere gli occhi. Anche la luna ormai se ne sta andando. Continua la sua passeggiata notturna, uscendo dal riquadro della mia finestra. Non è più per me, ormai. Ha cessato di parlarmi. Dalla pece del cielo solo un triangolino bianco lassù ancora mi fa l'occhiolino. Sorride biricchina e mi saluta.
E’, stanotte, la notte del primo giorno di agosto.
Roberta, 02 agosto 2010.
lunedì 2 agosto 2010
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