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domenica 17 gennaio 2010

parole di pensieri

Vorrei vedere i pensieri fluire dalla mia mano, come le parole dalla mia testa.....

ma sono i pensieri a fluire dalla testa e le parole dalle mani.

Il profumo di grafite

Scendeva sorridente le scale scivolose di brina, lasciando sempre più' in alto i tetti freschi dal colore azzurrino. Aghi pungenti tra i capelli al vento riportavano al giorno che stava per nascere.
Il peso, sulla spalla destra, di parole e di sensi ancora incartati dal desiderio del nuovo, premeva a terra sulle scarpe bagnate.
Sentiva quel suono di voci già sveglie, che tanto dicevano e poco tacevano e, forse, tutt'oggi ridevano.
Salutò con ripetuta casualità quel berretto assurdo che a quell'ora dava colore al silenzio innevato.
Percorreva ancora trecento passi tremolanti, il cielo più luminoso e chiaro era freddo di orizzonte notturno.
In fondo alla via, poche auto sfilavano piano, con la saggezza di chi, certo e costante, non gioca col tempo.
E svoltava verso i sapori mattutini dei pani fumanti e sentiva ancora le grida che si rincorrevano coi profumi in mano, consapevoli del tempo veloce e del piacevole gioco.
E salutò nella fredda mattina il cane pastore che cresceva e non comprendeva il peso sulla spalla destra che, carico di suoni e sospesi, affrettava il cammino.
Saliva sorridente le scale scivolose di brina.
Le pareti calde e il profumo di grafite attendono le voci che finalmente alleggeriscono il peso.
Buona settimana!
ciao sono qua

venerdì 15 gennaio 2010

ciao a tutti

ciao a tutti

entro di soppiatto
e in silenzio mi adatto
ai termini del contratto
per avere un contatto

la sveglia stamattina
al solito biricchina
trilla sulla comodina
piccolina piccolina

buona giornata infine
il caffè nelle tazzine
sorrette dalle manine
risveglia le personcine.


Roberta

martedì 12 gennaio 2010

Alienazione

Alienazione

Solita ora
Soliti gesti
Soliti passi
Soliti riti
Solita strada
Soliti tempi
Solite facce
Soliti odori
Soliti suoni
Solite mura
Solite porte
Solite cose
Solite luci
Solito posto
Solite parole
Solite frasi
E la solita voglia di cambiare tutto.

Roldano 6/12/06

lunedì 11 gennaio 2010

Al Noon Dialàt Sùmgnanees

Al Noon (dialàt Sùmgnanees)

A ghèra na voolta un noon
c’àn n’era gnànc ancàra un noon.
Al steeva pàr dvintèrel,
l’era in ateesa e l’era emozionee.

So fiòla l’era in steet
e l’an saviiva briisa s’l’era un maasc o na fàmna.

Tot ig given
et ghèè la pànza a punta, lè una fàmna,
et ghèè la pànza rutònda, lè ed sicur un maasc.

Al noon al li lasèva diir,
lò l’era sicuur ed cùsa l’era
mo an n’al giiva a nisuun.

Par al noon, cla fòsa una fàmna
o cal fòsa un maasc,
l’era sool un èter eser umaan,
chèrna ed la soo chèrna.


Il Nonno Dialetto Solignanese

C’era una volta un nonno
che non era ancora un nonno.
Stava per diventarlo,
era in attesa ed era emozionato.

Sua figlia era incinta
e non sapeva se era un maschio o una femmina.

Tutti le dicevano
hai la pancia a punta, è una femmina,
hai la pancia tonda, è di sicuro un maschio.

Il nonno li lasciava dire,
lui era sicuro di cos’era
ma non lo diceva a nessuno.

Per il nonno, che fosse una femmina
o che fosse un maschio,
era soltanto un altro essere umano,
carne della sua carne.

Roldano 11/01/2010

sabato 9 gennaio 2010

Una ricetta per il nuovo anno

Neve alle arance

Ingredienti:
un pugno di neve,
un succo d’arancia,
un cucchiaino di zucchero,
un pizzico di sale.
Spremete le arance e zuccheratele, unite il sale e la neve.
Mescolate velocemente e servite subito.
Buon anno innevato!

che freddo!

Gioco pericoloso
Regolarmente tornavi a casa, col tuo fardello di lavoro in mente, ti avvicinavi a chiunque incontravi e, col solo tuo sguardo protettivo e pungente, avvertivi ognuno della tua presenza. Erano i giorni delle passeggiate nei viali del parco: le foglie più gelate che secche scricchiolavano frizzanti, si sentiva la tua vitalità nel colore della natura. Ognuno era pronto per accoglierti fino ai più profondi sentimenti dell'anima. Chi ti attendeva davanti al tepore del camino ove era stato acceso per l'occasione il ceppo più stagionato, chi indossava l'abito nuovo preparato da giorni per l'attesa occasione, chi pensava alle brevi giornate sugli sci di fianco a te, chi ancora anticipava le lunghe sere di raccoglimento, davanti al miglior brodo di Natale.
Fu in questa attesa che conoscemmo i tuoi amari progetti, da tempo tramati.
Una sera per meravigliare i nostri occhi del tuo grigio più profondo, preso dalla tua gelida ingordigia, dalla tua mania di grandezza, dal tuo folle gioco di meravigliare tutti con la tua freddezza, la lucentezza dei cristalli che portavi, i tuoi turbolenti movimenti a mulinello, la tua improvvisa scivolosità e...quel nebbioso, spaventoso pallore del tuo viso...... che la tua valanga di atona melma senza colore, suono e sapore ti scivolò dalle mani e ci avvolse nel più profondo silenzio. Il gioco freddo della follia ha lasciato una coltre bianca.

venerdì 8 gennaio 2010

Gennaio 2010
La neve cade e si scioglie, lentamente, in piccoli rivoli. Qualche mucchietto rimane, vicino ai muretti, nei luoghi più riparati dal sole, a ricordo dell'abbondanza natalizia.
Così i nostri risparmi si dileguano fino a prosciugarsi tra un'imposta e l'altra , tra l'Assicurazione RCA e il Bollo della Rai TV, tra il Decoder per il digitale terrestre e l'autobus per i figli che vanno a scuola.
Si centellinano i resti delle tredicesime ( per i fortunati che le hanno ricevute), mentre a Dubai si inaugura il grattacielo più alto del mondo e a Messina si sogna il ponte sullo stretto, nonostante le alluvioni e le frane continuino a sconvolgere il nostro territorio.
Ma, si sa, noi Italiani siamo un popolo di sognatori. Ci piace sognare e sperare che le cose migliorino. Magari da sole o aiutate da piccoli, ma corposi miracoli. Così come si scioglie e si torna a solidificare il sangue di San Gennaro, si possono ricostituire i fondi pubblici liquefatti in opere e servizi mai conclusi, i finanziamenti devoluti a enti privati o imprese fantomatiche che hanno sbattuto fuori dalla porta centinaia di posti di lavoro. Chissà, magari rientreranno dalla finestra come gli spiriti del vecchio Scrooge a suggerirci che il futuro è anche nelle nostre mani e che c'è qualcuno che ha il coraggio di esserci, di rimanere, non come fantasma, bensì come persona.
Mi riferisco al caso citato da Mimmo Gangemi su "La Stampa" del 7 Gennaio, di un imprenditore del sud, che dopo aver denunciato 48 persone per estorsione, si ritrova senza appalti nel nostro paese nonostante offra materiale gratuito e sogni di realizzare almeno un chilometro della Salerno- Reggio-Calabria. Invece lavora all'estero e suo figlio vive sotto scorta come tutta la famiglia.
Ma, bando alle malinconie!
Sono arrivati i saldi di Gennaio e, visto che non ci sono materie importanti da approfondire, i telegiornali a tutte le ore ci spiegano molto utilmente come dobbiamo comportarci di fronte ai cartellini con i prezzi scontati, come captare le vere occasioni, come individuare i possibili imbroglitra un 5% e un 20%, poichè in Italia gli imbrogli sono sempre possibili, soprattutto nei momenti dei saldi, in periodo di crisi.
C'è che giura di avere visto il saldo anche sul vaccino contro l'influenza A , data la quantità delle rimanenze.
Ebbene, faremo la fila davanti alle casse per qualche paio di scarpe o cappotti, magari dell'anno scorso; faremo la fila per passare davanti ai Body-scanner che verranno installati dovunque.
Molti faranno la fila all'ufficio di collocamento, altri (speriamo pochi) alle mense di beneficenza.
Mi auguro, infine, che nel 2010, ci saranno tante file anche per partecipare al rafforzamento di questa nostra preziosa e fragile democrazia affinchè non si sciolga come la neve, ma venga sempre sostenuta e difesa come il più bello dei miracoli umani.

sabato 2 gennaio 2010

Ciao a tutti e per cominciare un augurio:
Sul blog tante cose noi diremo
e a tutti scriveremo
ma solo alla fine del 2010
sentiremo il profumo di questo riso coi ceci!